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Il corniolo (Cornus mas L., 1753) è un arbusto forestale autoctono, appartenente alla famiglia delle Cornaceae e al genere Cornus.
Descrizione
I cornioli sono piante piccole, caducifoglie e latifoglie, alti fino a 5-6 metri, altrettanto estesi in larghezza. I rami sono di colore rosso-bruno e brevi, la corteccia è screpolata.
Sono piante longeve, possono diventare plurisecolari e hanno una crescita molto lenta.
Le foglie sono semplici, opposte, con un picciolo breve (5–10 mm) e peloso, la forma è ovata o arrotondata, integra e un po' ondulata ai margini, acuminata all'apice; sono ricoperte parzialmente da peluria su entrambe le pagine, e presentano un colore verde (più chiaro nella parte inferiore) e una nervatura al centro e 3-4 paia di nervature secondarie.
I fiori sono ermafroditi (cioè hanno organi per la riproduzione sia maschili sia femminili), si presentano in forma di ombrelle semplici e brevi, circondate alla base da un involucro di 4 brattee (foglia modificata che protegge il fiore) di colore verdognolo sfumato di rosso, che si sviluppano prima della fogliazione. La corolla è a 4 petali acuti, glabri (privi di pelo), di colore giallo-dorato, odoroso. Fiorisce da febbraio ad aprile.
Il frutto del corniolo è una drupa (frutto carnoso) commestibile (perché edule), con la forma di una piccola oliva o ciliegia oblunga; ha un colore rosso-scarlatto, rosso corallo o anche giallo, dal sapore acidulo, contenente un unico seme osseo. I frutti maturano ad agosto.
Il legno è duro e compatto, con alta resistenza, molto usato nei secoli passati.
Distribuzione e habitat
Il corniolo è specie propria dell'Europa centro-orientale sino al Caucaso e all'Asia minore; in Italia si trova in tutta la penisola, ma è più frequente nelle regioni settentrionali.
È una specie che predilige i terreni calcarei, e vive in piccoli gruppi nelle radure dei boschi di latifoglie, tra gli arbusti e nelle siepi del piano sino a 1300 (anche 1530) metri.
Coltivazione
Il corniolo è coltivato come pianta ornamentale in orti e giardini, e per i suoi frutti commestibili.
Ama terreni freschi e ombreggiati, calcarei, per cui è facile trovarlo nei boschi d'alta collina o di montagna. Esistono diverse varietà con frutti rossi o gialli, più o meno grandi.
È un arbusto che non teme le gelate tardive, rustico e resistente agli attacchi di molte malattie.
Utilizzi
I piccoli frutti rossi vengono lavorati, oltre che per la produzione di succhi di frutta e confetture (ottime come accompagnamento al bollito di carne), anche per aromatizzare alcuni tipi di alcolici, come, ad esempio, la grappa. I prezzi di questi prodotti sono relativamente alti a causa della bassa fertilità e del piccolo contenuto di alcool.
Si possono mangiare i frutti anche freschi, ma è preferibile gustare quelli appena caduti o quelli che si staccano dallo stelo con un leggero tocco di mano, cioè quando sono a piena maturazione.
Il legno del corniolo è di colore bruno-chiaro nelle parti interne (alburno), mentre nella corteccia è rossastro, con anelli poco distinti. È il più duro presente in Europa, molto resistente, e viene utilizzato, tra l'altro, per la produzione di pipe. Nel passato era usato per la fabbricazione di pezzi di macchine soggetti a forte usura (per es. raggi e denti da ruota) e per lavori di tornio. La sarissa, picca usata dalla falange macedone, era in legno di corniolo.
Tutta la pianta ha proprietà tintorie (in giallo). Il corniolo è un'erba officinale.
Mitologia
Il cavallo di Troia venne realizzato dai Greci col legno dei cornioli di un bosco sacro ad Apollo situato sul monte Ida.
Il nodo gordiano, che secondo il mito legava il carro di Gordio a un palo nella città di Gordio, era fatto di corteccia di corniolo.
Le Capanne del Palatino rinvenute nel 1948 nel Foro Romano a Roma, corrisponderebbero al santuario della Casa Romuli, nei suoi pressi cresceva il sacro Corniolo, nato dopo che Romolo aveva lanciato un'asta dall'Aventino per provare la sua prestanza. La punta si era conficcata nel terreno in profondità, proprio in prossimità delle "future" capanne e nessuno di quelli che tentò di estrarla vi riuscì. La terra era così fertile dove si era conficcata, che produsse germogli e poi una grande pianta. Questo albero divenne sacro per i Romani e custodito dai suoi successori come se si trattasse di una delle reliquie più sacre, tanto da essere protetto con un muro.
Galleria d'immagini
I frutti del corniolo e le foglie:
Religione
Per i membri della comunità serbo-ortodossa questa pianta ha un valore sacro. Essi ne raccolgono i semi la vigilia di Natale (festeggiato secondo il calendario giuliano, cioè il 6 gennaio); la mattina, appena alzati, li consumano con un sorso di vino rosso, facendosi il segno della croce e augurandosi di stare in buona salute tutto l'anno. Il corniolo stesso è considerato simbolo di buona salute, infatti il detto popolare zdrav kao dren vuol dire letteralmente "sano come il corniolo".
Note
Bibliografia
- Francesco D'Amato, Osservazioni cito-embriologiche su Cornus mas L. con particolare riguardo alla sterilità di un biotipo triploide, Firenze, Società botanica italiana, 1947.
- Francesco D'Amato, Fenomeni di auto-incompatibilità nel Corniolo (Cornus mas L.), Firenze, Società botanica italiana, 1948.
- Hermann Hesse, Pellegrinaggio d'autunno e altri racconti, Roma, Newton Compton, 1992.ISBN 88-7983-086-4: "i cornioli erano già rossi" nella scena rivelatrice della vera natura di Salomè nello Hans Amstein, p. 57.
Voci correlate
- specie botaniche spontanee
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (DE) Cornus L., in: Meyers Konversationslexikon, 4. Aufl. 1888-90, Bd. 4, S. 283.
- (DE) http://www.apfelweibla.de/kornelkirsche.htm