Campanula soldanella

Campanula rotundifolia
(Campanulaceae)


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La campanula soldanella (nome scientifico Campanula rotundifolia L.) è un'elegante e delicata pianta dai fiori blu a forma di campana, appartenente alla famiglia delle Campanulaceae.

Etimologia

Il nome generico (campanula) deriva dalla forma a campana del fiore; in particolare il vocabolo deriva dal latino e significa: piccola campana. Dalle documentazioni risulta che il primo ad usare il nome botanico di “Campanula” sia stato il naturalista belga Rembert Dodoens, vissuto fra il 1517 e il 1585. Tale nome comunque era in uso già da tempo, anche se modificato, in molte lingue europee. Infatti nel francese arcaico queste piante venivano chiamate “Campanelles” (oggi si dicono “Campanules” o “Clochettes”), mentre in tedesco vengono dette “Glockenblumen” e in inglese “Bell-flower” o “Blue-bell”. In italiano vengono chiamare “Campanelle”. Tutte forme queste che derivano ovviamente dalla lingua latina. L'epiteto specifico (“rotundifolia”) fa riferimento alla forma delle foglie basali.

Il binomio scientifico della pianta di questa voce è stato proposto da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum - 1:. 163 1753" del 1753.

Descrizione

L'altezza di queste piante è variabile da 10 a 60 cm. La forma biologica è definita come emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Se stropicciata o spezzata la pianta rilascia un succo bianco lattiginoso e denso (contengono infatti lattice lattescente e accumulano inulina).

Radici

La radice è secondaria a partire dal rizoma.

Fusto

  • Parte ipogea: la parte sotterranea consiste in un rizoma sottile e strisciante non lignificato.
  • Parte epigea: la parte aerea ha un portamento eretto e lievemente incurvata nella parte alta. Alla base è coperta da peli pubescenti (brevi e sottili). Il fusto principale normalmente termina in una rosetta sterile (senza fiori), all'ascella della quale sono inseriti uno o più fusti fioriferi laterali.

Foglie

  • Foglie basali: le foglie basali hanno il colore verde scuro e sono arrotondate – reniformi; hanno un lungo picciolo e praticamente spariscono alla fioritura (ma non del tutto e comunque se rimangono sono ridotte). La lamina è grossamente dentata. Dimensione del picciolo : 3 – 6 cm; dimensione della lamina: 1 – 2 cm.
  • Foglie cauline: la foglie cauline sono lineari – lanceolate e sono progressivamente più ristrette. Dimensione media delle foglie cauline: larghezza 1 – 5 mm; lunghezza 20 – 50 mm.

Infiorescenza

L'infiorescenza è del tipo racemo pauciflora (pochi fiori) con fiori penduli (mentre i boccioli sono eretti, mentre alla fioritura il fiore è patente). In fase di appassimento i fiori accentuano l'inclinazione-pendenza. I peduncoli fiorali sono grossi quanto le ramificazioni finali del fusto.

Fiori

I fiori sono tetra-ciclici, ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo (in questo caso il perianzio è ben distinto tra calice e corolla) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono gamopetali, ermafroditi e attinomorfi. Dimensione dei fiori: 1 – 2,5 cm.

  • Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
K (5), C (5), A (5), G (2-5), infero, capsula
  • Calice: il calice ha 5 denti molto sottili tipo lacinie lunghe quasi la metà del calice; le lacinie rispetto alla corolla sono quasi patenti. Dimensione dei denti: 4 – 8 mm.
  • Corolla: la corolla è campanulata e di colore blu intenso (o blu chiaro o anche bianco e rosa) ed ha 5 divisioni o lobi. La lunghezza dei lobi è sempre minore di 1/3 della lunghezza del tubo corollino. I lobi alla base sono molto allargati e sono separati da insenature acute e all'apice sono incurvati verso l'esterno. Lunghezza della corolla : 12 – 25 mm.
  • Androceo: gli stami sono 5; le antere sono libere e lunghe quanto i filamenti staminali; il polline è 3-porato e colorato di giallastro o rossastro.
  • Gineceo: l'ovario è infero e sincarpico a 3 carpelli con placentazione assile (centrale); la sua superficie può essere liscia (glabra) o papillosa; lo stilo è trilobo (a 3 stimmi) e possiede dei peli per raccogliere il polline.
  • Fioritura: fiorisce da (maggio) giugno a settembre

Frutti

Il frutto consiste in una capsula pendula triloculare. La deiscenza avviene per valve basali. Dimensione della capsula : 3 – 4 mm di diametro.

Riproduzione

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama - api). In queste piante è presente un particolare meccanismo a "pistone": le antere formano un tubo nel quale viene rilasciato il polline raccolto successivamente dai peli dallo stilo che nel frattempo si accresce e porta il polline verso l'esterno.
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento, essendo molto minuti e leggeri – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat

  • Geoelemento: il tipo corologico della specie (area di origine) è Nord e Centroeuropeo, ma anche Eurasiatico; quindi la “Campanula soldanella” è una specie originaria della maggior parte delle zone temperate settentrionali del mondo.
  • Distribuzione: questa specie si trova in Siberia, nell'America Settentrionale e in Argentina, in Africa Settentrionale, mentre in Europa è diffusa quasi dappertutto, ma è assente nell'area mediterranea meridionale, quindi in Italia è presente solo al nord. In particolare è comune nell'area alpina. È segnalata anche qualche presenza sull'Appennino tosco-emiliano.
  • Habitat: l'habitat tipico per questa pianta sono i prati asciutti e magri, i pendii sassosi e le rupi; ma anche i margini erbacei, le pinete e i gineprai. La specie è sinantropa (può crescere in ambienti non naturali) e non è nitrofila. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH neutro, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere umido.
  • Distribuzione altitudinale: da 100 a 2000 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare, montano e in parte quello subalpino.

Fitosociologia

Dal punto di vista fitosociologico Campanula rotundifolia appartiene alla seguente comunità vegetale:

Formazione: delle comunità a emicriptofite e camefite delle praterie rase magre secche
Classe: Festuco-Brometea
Ordine: Brometalia erecti
Alleanza: Mesobromion

Tassonomia

La famiglia di appartenenza della Campanula rotundifolia (Campanulaceae) è relativamente numerosa con 89 generi per oltre 2000 specie (sul territorio italiano si contano una dozzina di generi per un totale di circa 100 specie); comprende erbacee ma anche arbusti, distribuiti in tutto il mondo, ma soprattutto nelle zone temperate. Il genere di questa voce appartiene alla sottofamiglia Campanuloideae (una delle cinque sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Campanulaceae) comprendente circa 50 generi (Campanula è uno di questi). Il genere Campanula a sua volta comprende 449 specie (circa 50 nella flora italiana) a distribuzione soprattutto circumboreale, ossia hanno origine dai territori delle zone temperate dell'emisfero boreale (una ventina e forse più sono originarie dell'America del Nord). È comunque dalle regioni mediterranee che si pensa abbia avuto inizio la distribuzione, nel resto del mondo, di queste piante.
Il Sistema Cronquist assegna al genere Campanula la famiglia delle Campanulaceae e l'ordine delle Campanulales mentre la moderna classificazione APG la colloca nell'ordine delle Asterales (stessa famiglia). Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella in testa a questa voce).
I numeri cromosomici di C. rotundifolia è: 2n = 34, 68 e 102.

Variabilità

Questa specie si presenta in diverse forme: si tratta di una specie polimorfa (sia tetraploide che esaploide, ma anche diploide). Le caratteristiche morfologiche possono cambiare a seconda delle varie popolazione che comunque rimangono sempre interfertili. Le varietà maggiori le troviamo nell'ovario che può essere glabro o papilloso, nel fusto che può essere pubescente oppure no e nelle foglie che possono o no essere cigliate alla base.
Il polimorfismo di questa pianta ha generato non poca confusione nella tassonomia del passato (e attuale). Sandro Pignatti nella "Flora d'Italia" descrive diverse entità come specie autonome, ma attualmente considerate "incluse" in rotundifolia da alcune checklist ma non da altre. Tutte queste specie sono da considerarsi di tipo corologico Endemico:

Inoltre nella "Flora d'Italia" è descritta la sottospecie pedemontana Witasek (pianta con foglie cigliate alla base) distribuita soprattutto in Valle d'Aosta; mentre in altre checklist è citata la sottospecie Campanula rotundifolia subsp. hispanica (Willk.) O. Bolòs & Vigo.

Sinonimi

Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:

Specie simili

La grande variabilità della Campanula rotundifolia può far sì che alcuni suoi individui abbiano delle caratteristiche morfologiche vicine ad altre specie. Normalmente la Campanula rotundifolia si distingue dalle altre specie simili soprattutto per le foglie basali rotonde e dentate che possono essere ancora presenti alla fioritura. Qui di seguito sono elencate alcune specie che possono essere confuse con la specie di questa voce:

  • Campanula cochleariifolia Lam. (1785) – Campanula dei ghiaioni: è meno alta (arriva fino a 15 cm); le foglie basali sono più larghe e il margine fogliare non è dentato; i boccioli sono inclinati. L'areale, in Italia, è più ampio: arriva fino agli Appennino centrale.
  • Campanula caespitosa Scop. – Campanula cespugliosa: le foglie basali hanno la lamina quasi rombica; l'infiorescenza è multiflora; la corolla è ristretta alla fauce. Si trova solo sulle Alpi Orientali.
  • Campanula scheuchzeri Vill. – Campanula di Scheuchzer: è meno alta (arriva fino a 30 cm); le foglie basali sono cuoriformi; l'infiorescenza è formata da un unico fiore; il portamento del fiore varia con l'antesi (bocciolo pendulo, fiore eretto, poi pendulo); le antere sono più lunghe dei filamenti. Distribuzione italiana: nord e centro.

Usi

Questa pianta, nei paesi di religione cattolica romana, è dedicata a San Domenico. Un tempo era considerata un rimedio per l'epilessia, uso oggi completamente abbandonato.

Cucina

Una volta le sue radici venivano consumate come quelle della “Campanula commestibile”(Campanula rapunculus).

Giardinaggio

I fiori presi singolarmente non sono molto significativi, ma messi in una aiuola insieme con molte piante della stessa specie raggiungono grandi effetti ornamentali.

Industria

I fiori, se sottoposti a torchiatura, secernono un liquido che serve come inchiostro che con l'aggiunta di allume diventa verde.

Galleria d'immagini

Note

Bibliografia

  • Wolfgang Lippert Dieter Podlech, Fiori, TN Tuttonatura, 1980.
  • Maria Teresa della Beffa, Fiori di montagna, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2001.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Volume primo, Milano, Federico Motta Editore, 1960, pag. 424.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume secondo, Bologna, Edagricole, 1982, pag. 699, ISBN 88-506-2449-2.
  • 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
  • David Gledhill, The name of plants (PDF), Cambridge, Cambridge University Press, 2008. URL consultato il 24 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 41, Berlin, Heidelberg, 2007.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume 2, Bologna, Zanichelli, 2004, pag. 328.

Altri progetti

  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Campanula rotundifolia
  • Wikispecies contiene informazioni su Campanula rotundifolia

Collegamenti esterni

  • (EN) harebell, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
  • Flora Italiana, su luirig.altervista.org. URL consultato il 15-05-2008.
  • Catalogazione floristica - Università di Udine, su flora.uniud.it. URL consultato il 15-05-2008.
  • ZipcodeZoo.com. URL consultato il 15-05-2008 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2009).
  • Index synonymique de la flore de France, su www2.dijon.inra.fr. URL consultato il 15-05-2008.
  • Flora Europaea - Royal Botanic Garden Edinburgh, su 193.62.154.38. URL consultato il 15-05-2008.
  • Campanula rotundifolia IPNI Database
  • Campanula rotundifolia EURO MED - PlantBase Checklist Database
  • Campanula rotundifolia Royal Botanic Gardens KEW - Database

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